Canali Minisiti ECM

Tumore al seno, dieta con pochi grassi riduce il rischio morte del 20%

Oncologia Redazione DottNet | 04/06/2019 17:11

Studio Usa ha controllato 20mila volontarie per 20 anni

Una dieta 'tagliagrassi' che a tavola prevede porzioni giornaliere di frutta, verdura e cereali ha dimostrato di ridurre significativamente il rischio di morte per cancro al seno del 21%. La nuova conferma arriva da un grande studio Usa finanziato con fondi Federali nell'ambito del progetto Fondi federali nell'abito del progetto women's health initiative (WHT) che seguito 49mila donne tra i 50 ed i 79 anni di età per un periodo complessivo di circa 20 anni. Uno studio, quello statunitense presentato al Congresso della Società americana di oncologia clinica (Asco), su un campione non usuale per la sua ampiezza e per questo ritenuto dagli esperti molto significativo.

Ma una conferma dell'importanza della dieta sana arriva anche da un'altra ricerca italiana, presentata sempre all'Asco e condotta da Università di Verona e Fondazione-Policlinico Gemelli di Roma. Nello studio statunitense, il campione che ha seguito la dieta tagliagrassi (con un consumo di grassi ridotto al 20% sul totale dell'introito calorico giornaliero), per un periodo di 8,5 anni, ha dunque registrato una riduzione significativa del rischio di morte legato a questo tipo di tumore, rispetto al gruppo di controllo che ha invece seguito una dieta più ricca di grassi (il 32% o più sul totale delle calorie). Inoltre, tra le donne che hanno sviluppato il tumore al seno, quelle con una dieta a basso contenuto di grassi hanno fatto registrare un rischio di morte per qualsiasi causa inferiore del 15%.

pubblicità

Lo studio ha anche evidenziato che nel gruppo con il regime dietetico più sano si è verificato l'8% in meno di tumori al seno ma tale risultato, precisano i ricercatori, non è significativo, così come la dieta bilanciata non ha avuto effetti significativi sull'insorgenza del tumore. "Il nostro - afferma Rowan Chlebowski del Los Angeles Biomedical Research Institute e primo autore del lavoro - è il primo studio randomizzato e controllato, ovvero uno studio nel quale i pazienti sono assegnati in modo casuale per ricevere una terapia o un intervento, a provare che una dieta bilanciata può ridurre il rischio di morte per cancro al seno". Anche per la presidente Asco Monica Bertagnolli, del Dana-Farber Cancer Institute di Boston, la ricerca dimostra che "una dieta più sana fa la differenza, ha solo effetti positivi e si aggiunge a un numero crescente di studi che evidenziano simili risultati per diversi tipologie di cancro".

E gli effetti positivi della dieta con meno grassi sono dimostrati anche da uno studio italiano presentato al congresso ed effettuato su 200 donne con cancro al seno allo stadio iniziale, spiega il direttore del Cancer Center del Policlinico Gemelli Giampaolo Tortora: "Si evidenzia anche un'importante riduzione del tasso di depressione". Insomma contro il cancro al seno, spiega, "il controllo nutrizionale è fondamentale e non è assolutamente un aspetto secondario: i grassi, infatti, non sono molecole inermi ma producono sostanze infiammatorie 'pro-tumore' che aiutano il cancro a proliferare". E' dunque "paradossale - conclude Tortora - seguire terapie mirate e poi auto-danneggiarsi con un'alimentazione sbagliata".

fonte: ansa

Commenti

I Correlati

"Le 125 pagine del documento, che dovrebbe rappresentare la guida istituzionale di riferimento per la strategia di controllo dei tumori in Italia, sono totalmente disattese"

Pubblicate sull’European Journal of Cancer le raccomandazioni stilate da esperti provenienti da 5 continenti e da società scientifiche internazionali

Radiologi e clinici del Policlinico Gemelli hanno ideato un metodo per 'taggare' con una piccola spirale metallica (microcoil) queste lesioni

Uno studio sul cancro alla prostata, l'altro sui dna circolari

Ti potrebbero interessare

Radiologi e clinici del Policlinico Gemelli hanno ideato un metodo per 'taggare' con una piccola spirale metallica (microcoil) queste lesioni

Uno studio sul cancro alla prostata, l'altro sui dna circolari

Duemila trapianti allogenici da donatore, 3.500 trapianti autologhi, dal 2019 oltre 900 procedure di terapia cellulare CAR-T

Nel corso dell’evento, i ricercatori INT hanno illustrato i dati aggiornati sull’arruolamento dei pazienti in I3LUNG, il progetto europeo sull’IA di cui l’INT è capofila: si tratta di 2188 soggetti nella parte retrospettiva e più di 170 nella parte p

Ultime News

La Società Italiana di Neonatologia (SIN) promuove da anni la donazione di latte umano, un vero salvavita per i bambini che non possono essere allattati al seno dalla propria mamma

Quici: "I veri problemi sono legati innanzitutto alla carenza di personale e quindi di chirurghi; c’è il blocco del tetto di spesa sul personale che dura da oltre 20 anni e che ancora non trova una soluzione"

Entro il 2050 il numero di persone che supera i 60 anni potrebbe raggiungere i 2,1 miliardi

Il valore di indice di massa corporea (Bmi) non sarebbe appropriato per le modifiche della composizione corporea con l'invecchiamento